Generalmente, dopo un lungo periodo di lavoro, impegni, stress e sacrificio, il modo migliore per ricaricare le batterie è quello di passare tempo di qualità in famiglia. Un porto sicuro, un luogo dove poter essere se stessi spogliandosi dei panni che si vestono nei ruoli che ricopriamo ogni giorno. Che sia un giocatore, un dirigente, un membro dello staff, un presidente. Quando si torna a casa si è semplicemente se stessi, ci si rinconcilia e ci si rimette a nuovo per tornare più carichi di prima.

La Feldi Eboli si gode il suo meritato periodo di riposo, dopo una seconda parte di stagione da ricordare con la conquista della Coppa Italia, ma grazie ad alcuni esempi che riporteremo di seguito può dire di essere una delle poche società in grado di aver implementato davvero il concetto di “famiglia”, non a parole ma con i fatti.

Le volpi ebolitane sono unite da una passione comune per questo sport che si traduce in un forte legame tra giocatori, staff e tifosi. Ogni allenamento, ogni partita non è solo un momento di competizione, ma anche di crescita, di affiatamento e di condivisione. La società, infatti, non si limita a formare atleti, ma si prende cura di formare persone, educandole ai valori della solidarietà, del sacrificio e del rispetto.

CON I GIOVANI, PER I GIOVANI – Formazione che parte dai più piccoli, con le tante Under delle volpi impegnate nei rispettivi campionati. Non solo giovanissimi da far esprimere sul parquet, ma anche da educare ad una sana cultura sportiva. Tanti sono diventati anche i piccoli lettori della Feldi Eboli, che restano aggiornati sul mondo dei “grandi” per sognare un giorno di vivere in prima persona i successi e le battaglie come i ragazzi di mister Antonelli.

Su di loro, il presidente da buon pater familias ha costruito un tetto dove poter lavorare sereni e far sbocciare passo dopo passo le piccole volpi della famiglia Feldi. Quel tetto che ha cresciuto, seguito e coccolato tanti giovani talenti. Questa filosofia ha permesso la crescita di Generoso Di Stanio, ultimo prodotto della cantera rossoblù che sta vivendo la sua stagione migliore. La sua determinazione e la sua agilità stanno facendo parlare di lui come uno dei portieri più promettenti del futsal italiano. È il frutto del grande lavoro delle giovanili, da sempre vanto della società, dove non solo si cura la tecnica, ma anche la formazione caratteriale, come se ogni ragazzo fosse figlio della stessa famiglia, accompagnandolo nel percorso di crescita personale, insegnando ai giovani come affrontare le difficoltà, a essere responsabili e a saper rispettare i propri compagni, ma anche se stessi, dove l’aspetto umano è sempre messo al primo posto.

“Alla Feldi Eboli si costruiscono grandi emozioni, piace a tutti vincere trofei ma le grandi conquiste sono quelle intorno al parquet e dietro le quinte. Ci piacciono le sfide che ci danno riconoscenza per il lavoro che facciamo e avere la coscienza pulita di dare sempre il massimo partendo dall’educazione dei più piccoli che saranno il futuro di questo sport. Anche con le scelte fatte questa estate come l’arrivo di mister Luciano Antonelli, che ha cambiato continente, abbiamo fatto in modo di metterlo nelle condizioni migliori per lavorare e farlo sentire a casa. Un altro esempio, è il nostro club manager Lino Somma, arrivato qui per riscattarsi da vero uomo a dispetto di ambienti che non hanno capito il suo valore, sentendosi parte di noi sin dal primo giorno”, parola di Gaetano Di Domenico.

SALAS BACK IN ACTION – Non solo scelte nell’organigramma, ma un altro punto di forza della Feldi Eboli è la capacità di recuperare giocatori e di dare nuove chances a chi sembra non averne più. Tanti sono gli esempi ma vogliamo soffermaci su Javier “Cholo” Salas. L’argento vivo del calcio a 5, che ha vissuto una fase difficile a causa di un grave infortunio, ma che è tornato a brillare grazie alla cura e all’affetto che la società ha sempre dimostrato nei suoi confronti. Il percorso di recupero di Salas è stato un esempio di resilienza e di dedizione, a discapito di chi pensava non potesse più giocare, ma soprattutto è stato possibile grazie alla vicinanza di tutto il gruppo, che ha sempre supportato il suo compagno come un vero membro della famiglia. Il ritorno in campo di Salas non è solo un grande risultato sportivo per la squadra, ma anche un segno tangibile di come la Feldi Eboli lavori senza sosta per recuperare ogni singolo pezzo del proprio cuore, che batte forte dentro e fuori dal campo.

“Una scommessa nel portare a Eboli un grande atleta che non giocava da un anno. Una sfida vinta dal nostro staff tecnico con Alessandro, Gianfranco, Corrado e Lino, uomini che si sono dedicati a tutto il progetto di recupero, fatica ripagata dalle lacrime di gioia dello stesso Salas e la sua compagna che non pensavano più potesse arrivare questo momento di rivederlo in campo. Alla prima palla toccata ha sfiorato anche il gol, adesso aspettiamo tutti questo momento che siamo sicuri arriverà, sperando non faccia la sua capriola classica come esultanza (ndr. ride)”, spiega il numero 1 delle volpi.

NON C’E FAMIGLIA SENZA MAMMA – E poi ci sono loro, le mamme dei giocatori, dello staff e di chi vive e lavora nel mondo Feldi, che rappresentano il cuore pulsante del tifo rossoblù. Le mamme non sono solo spettatrici delle partite, ma sono la colonna portante della tifoseria, pronte a supportare i loro figli con grinta e passione in ogni occasione. I loro cori, le loro mani alzate in segno di incoraggiamento, sono un elemento distintivo del calore che si respira al palazzetto. Sono loro che, con il loro amore incondizionato, trasmettono ai ragazzi la consapevolezza che, al di là dei risultati sportivi, ciò che conta davvero è il legame che si crea tra di loro e con la loro famiglia sportiva. Un legame che va oltre la partita, che resiste alle difficoltà, che cresce ogni giorno, giorno dopo giorno. L’esempio clou è stata la corsa di Lorenzo Etzi dopo il gol vittoria contro la Fortitudo Pomezia, una corsa sulla gradinata per andare ad abbracciare la propria mamma, la sua prima tifosa, il suo punto di riferimento.

“Lorenzo è arrivato qui, lontano dalla sua casa per dare tutto se stesso e rilanciarsi. Nell’ultima partita la madre viene a vederlo e quell’abbraccio ha scatenato una genuina reazione di tutto il palazzetto che si è unito virtualmente in quel momento tanto intimo quanto condiviso con tutti. A fine gara, anche mamma Etzi è stata travolta dall’affetto del gruppo “Mamme Feldi”, quelle donne che attorno alle volpi rossoblù hanno sempre dato il loro incitamento e affetto, facendo capire a una madre che viene dalla Sardegna che suo figlio è a casa, in buone mani e non sarà mai solo e potrà solo crescere come uomo e giocatore”, racconta il presidente.

In questo scenario, la Feldi Eboli è davvero una grande famiglia, unita dalla passione per il calcio a 5 e dai valori che fanno di questo sport non solo una competizione, ma un’esperienza di vita. Ogni componente della società, dai più giovani ai più esperti, è fondamentale per il successo collettivo, e insieme formano una squadra che, con il cuore e con l’anima, lotta per raggiungere ogni traguardo.

“Questo è tutto quello che succede alla Feldi, questo è quello che ci piace raccontare. C’è tanto altro e magari più in là lo racconteremo ma con questo spirito possiamo ambire a sogni veramente importanti”, conclude il patron rossoblù.

Filippo Folliero  – Ufficio Stampa Feldi Eboli