Al lavoro già da diversi giorni, il tecnico della Feldi Eboli si prepara alla prima stagione in Italia, Alberto Riquèr ha chiari obiettivi personali e societari, da perseguire gara dopo gara. Il percorso di avvicinamento alla stagione si articolerà attraverso un programma di sedute tecnico-tattiche e diverse amichevoli, incontri che si terranno al PalaSele a porte chiuse, disposizione anti CoViD-19 al fine di preservare la salute di tutti. Ecco le parole dell’allenatore spagnolo a margine dei primi incontri con la realtà rossoblù.

Mister Riquer viviamo un momento storico complicato, che incide su ritmi e programmi stagionali. Come si vive questa ripartenza? Tutto ciò influisce sulla tabella di marcia precampionato?
“Purtroppo è una situazione nuova e difficile per tutti. Da 4-5 mesi ogni giorno, ogni settimana non sappiamo cosa può succedere e ogni singolo giocatore vive una situazione diversa in base al paese d’origine. Però ho detto ai ragazzi di dover essere felici, perché abbiamo la possibilità di allenarci e di toccare la palla e questo per noi deve essere positivo. Non dobbiamo guardare a questa situazione con negatività”.

Una partenza di stagione con un numero di spettatori ridotto è nelle probabilità, il pubblico di casa è sempre stato l’uomo in più, come restituire alla squadra tale adrenalina?
“Difficile sopperire all’assenza di pubblico, i tifosi sanno quanto sono importanti per noi, ma purtroppo questa situazione ha colpito tutti. Ma noi siamo dei professionisti e dobbiamo fare il nostro lavoro, nonostante sarà difficile. Dobbiamo concentrarci e dare il massimo tutti insieme, anche per il nostro pubblico che non ci sarà”.

La scorsa stagione si è interrotta per l’emergenza CoViD-19, mentre la Feldi Eboli occupava la 5° posizione in classifica. Dato il suo curriculum di esperienza e vittorie sia come allenatore che come futsalero, cosa occorre ad una squadra per crescere ancora?
“Il nostro obiettivo deve essere quello di aver sempre voglia di migliorare, questo è fondamentale. Questo deve essere un obiettivo condiviso da tutti: società, giocatori e allenatore. Solo così una squadra può crescere di anno in anno. Allenare qui è una grande responsabilità, ma io amo avere questo tipo di pressioni perché mi spingono a cercare di fare sempre meglio”.

Madrid, Londra, Tokyo, Eboli. Cosa l’ha convinta maggiormente nella scelta del progetto rossoblù? Quali le prime impressioni dopo i primi giorni?
“Sono ancora più contento del giorno in cui ho accettato questo incarico. La Serie A italiana è un campionato molto competitivo, tra i migliori in Europa e un movimento che continua a crescere. Sicuramente la serietà della società e, soprattutto, del Presidente hanno fatto la differenza nella mia scelta. Ho avuto altre proposte e la possibilità di poter firmare anche con altri club italiani, ma le società non mi hanno trasmesso la stessa fiducia e professionalità che ho sentito dalla Feldi Eboli”.

Da giocatore prima e da allenatore dopo ha varcato i confini continentali, arrivando in Vietnam e Giappone. Quali caratteristiche sono comuni all’Europa e quali totalmente opposte?
“Io sono stato per anni in Spagna, dove c’erano le squadre e la Nazionale più forte. Viaggiare mi ha consentito di non restare nella mia zona di comfort, ma di mettermi alla prova con culture e tradizioni differenti. Ogni campionato è diverso e bisogna adattarsi di volta in volta a situazione nuove. La cosa fondamentale è capire e conoscere il gioco, che è la base per poter lavorare bene ovunque”.

Tanti innesti, diversi punti fermi, un mercato che ha rivoluzionato la rosa. Quanto è soddisfatto del lavoro fatto con la dirigenza?
“Si sono molto soddisfatto. Ho parlato spesso con la società e sono felice dei giocatori a disposizione. In questo mondo ogni stagione arrivano giocatori nuovi, le cose cambiano sempre e questo da una parte è positivo dall’altra no. Positivo perché le novità portano qualcosa di nuovo e diverso alla squadra. Negativo, perché di conseguenza sei costretto a dover ricominciare il tuo lavoro da capo”.

La Feldi Eboli in serie A ha conosciuto tre allenatori in altrettante stagioni, si augura di aprire finalmente un ciclo più duraturo?
“Si, sapevo di questa situazione ma non è una cosa a cui penso al momento. Per ora mi concentro solo sugli allenamenti e se alla fine di questa stagione continueremo insieme vuol dire che saremo tutti contenti. Società, tifosi e il sottoscritto”.

C’è chi mette in primo piano lo spirito di squadra, chi predilige la tattica, chi persegue il bel gioco. Lei ha già in mente come far giocare la squadra? Quali crede siano gli aspetti principali per un team di successo?
“Voglio una squadra che lavori insieme come un’unica cosa. Una squadra equilibrata in modo da poter fare maggiore rotazione possibile durante le partite. Abbiamo le nostre idee di attacco e difesa, ma tutto deve partire dal gruppo, in modo da poter ruotare e mantenere sempre alto il livello di gioco”.

 

 

ufficio stampa Feldi Eboli